Un (ben) nutrito stormo di quaglie è calato oggi sulla ridente cittadina di Faenza per rendere omaggio e dare lustro alla magnifica manifestazione ciclistica che risponde al nome di “Cime di Romagna”. Le quaglie hanno fatto di tutto per manifestare il loro apprezzamento per la perfetta organizzazione, per le panoramicissime strade e soprattutto per i generosi ristori. Tante quaglie oggi, anche alcune che, purtroppo, vediamo più raramente: un Lupetto che ha finito di aspettare (?) e che ha condotto una fantastica gara di testa (dura), un vicepresidente che ha dato spettacolo con il suo eloquio e (meno) col suo corpo, un Ramarro che finalmente non è più orfano della sua trombetta da gara… Diversi amici ci hanno accompagnato lungo il percorso, attratti dalla nostra allegria, dalla nostra fama imperitura e dagli avanzi di cibo che, copiosi, restano sempre al nostro passaggio. Una bella giornata, bellissimi scorci di colori e tanta bella gente; ma che dire delle Quaglie Reali? Belle, veramente belle, fuori e dentro. Teniamo a sottolineare che, come sempre accade, la sofferta decisione di optare per il percorso medio anziché quello lungo è stata interpretata con grande benevolenza dagli dei, che hanno scatenato un diluvio non appena le quaglie si sono accomodate al desco finale; come direbbe Luca-Folga: “imbarazzante”. E come dice sempre il nostro Martino- Marten: “Il ciclismo siamo noi”.
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