Finisce il 2008, l’anno più tondo del mondo.

E’ stato un bell’anno per le quaglie: non per tutte, non sempre, ma alla fine è stato un bell’anno perché ha cementato amicizie, è stato costellato da imprese - agonistiche e non – e, soprattutto, ci ha consentito di vivere avventure che diventeranno ricordi bellissimi, che nessuno ci potrà togliere.

Siamo riusciti – a volte – a tirarci fuori da quella realtà quotidiana che, sempre più veloce, più ansiosa, assurdamente frettolosa, anno dopo anno, giorno dopo giorno, ci travolge e ci avviluppa, rischiando di farci dimenticare le cose importanti a favore di quelle urgenti.

Nessuno ci potrà togliere il ricordo del Giro di Sardegna 2008, dove un manipolo di quaglie ha dato prova di capacità nutrizionali incredibili oltre che di caparbia determinazione ciclistica (invidiabile la nostra collezione di maglie nere);

niente potrà raffreddare il calore del nido delle quaglie alla vigilia della 9 Colli, quando si dorme uno vicino all’altro ed il presidente dispensa a tutti, nessuno escluso, il bacio della buona notte;

nessuno potrà far dimenticare a chi c’era la fatica ignorante delle Dolomitistars (con la neve sul Pordoi!) e del terribile Zoncolan

mentre, ancora oggi, abbiamo negli occhi le mitiche e sfavillanti cime della leggenda del Tour: l’Izoard, il Galibier, il Col de l’Agnel…peccato per chi non ha potuto esserci;

per non parlare del nostro mitico Trofeo tagliatella, momento di amicizia ormai irrinunciabile!

Ancora una volta e sempre più il nostro spirito ha preso spazio, ha assunto importanza, fino ad arrivare ad essere riconosciuto anche dalla rivista Ciclismo che, grazie al nostro amico giornalista Roberto, ha saputo cogliere in un articolo fantastico ed importante il sale del nostro modo di andare in bici, che si può riassumere in due parole che erano poi il titolo dell’articolo: “Lungo volo”!

Su quello spirito, su quella voglia di stare insieme, sul desiderio di dare più spazio alle cose importanti (che sono quasi sempre belle) rispetto a quelle urgenti (che sono quasi sempre brutte), dobbiamo costruire il nostro 2009.

Sono acque agitate quelle che ogni giorno solchiamo, procellose (questa è per Isidoro), torbide e tempestose…rischiano di travolgerci.

Per questo la presidenza augura tutti voi un 2009 fantastico, durante il quale possiamo ristorarci nelle acque placide e trasparenti della famiglia e dell’amicizia, riscaldando il cuore nel nostro nido, trovando il tempo – in questo mondo di corsa - per alzare la testa ogni tanto… per guardare un amico, incontrare un sorriso, ammirare un tramonto…il più spesso possibile.

Basta (e bisogna) volerlo: perché le cose più belle sono quelle che si costruiscono insieme.

Sarà un grande 2009.

Lungo volo alle Quaglie Reali!