Ci sono salite che per storia, per bellezza, per durezza, restano nella memoria e diventano leggenda: sfide eterne che un ciclista, almeno una volta nella vita, deve affrontare; ma solo alcune di queste mitiche vette ti fanno sentire giusta, quasi piacevole, la fatica che fai per scalarle e mentre le conquisti ti conquistano a loro volta; e quando arrivi lassù capisci che è così che ci devi arrivare: sudando, tremando, faticando, lottando, senza l'aiuto di nulla e di nessuno, non importa in quanto tempo, ma deve essere così: soli, alla pari, in una nobile sfida fra il ciclista a cavallo del suo destriero a due ruote e la montagna, altissima, eterna, regale. Lo Stelvio è così: un mito, un Re, che anche conquistato non è mai sconfitto. Cinque quaglie, Taddeo e l'amico Widmer lanciano il guanto di sfida e, appena arrivati a Bormio, non esitano a seguire le giuste indicazioni... Ma chi avrà fornito queste indicazioni? In ogni caso, alla partenza, le quaglie sono pronte. E si va su, tra tanti ciclisti, tornanti, panorami mozzafiato e nuove conoscenze...per oltre 20 km di salita e mito. La salita non impedisce alle quaglie di approfondire nuove conoscenze...la simpatia allevia la fatica meglio di una barretta... Papagal, che ha portato 3 borse per star fuori una notte, dopo aver scoperto che non contenevano nulla, nemmeno una barretta, insegue un fornaio monzese... Più in alto il Re comincia a dar spettacolo... Ed ecco, finalmente, la vetta del Re. In 2-3 ore tutte le quaglie volano sulla cima del Re; naturalmente i "media" si scatenano... Dopo una discesa spettacolare ed un panino con salsiccia le quaglie si apprestano a salutare Bormio e, in particolare... Anche questa avventura volge al termine...ma un'altra favola comincerà! Il ciclismo siamo noi.
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