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Le Quaglie Reali al Giro d'Italia E-mail
Scritto da Presidente   
07 Giu, 2012 at 05:26 PM

Tutti gli anni, finchè ne avremo voglia, finchè ce la faremo, una capatina al Giro d'Italia o
al Tour de France per chi, come noi, ama la bici e ciò che le sta intorno è d'obbligo:
e quest'anno l'occasione della tappa di Pampeago è ghiotta, per storia (ricordate Pantani
 quassù?), per logistica (i girini transitano due volte), per spettacolo.
E così, ancora una volta il nostro Quagliabus fa rotta verso le montagne,
verso le strade dei campioni, verso la fatica, verso il recupero nutrizionale, verso l'amicizia...
Si parte Giovedì sera, si arriva all'albergo Bellaria (scelto per restare un po' in Romagna...)
 ed il Venerdì siamo subito sulle strade del Giro...passo Costalunga,
passo Lavazè e Alpe di Pampeago, più di 90 km e 2.800 mt di dislivello....il tempo?
Bellissimo.

La prima tappa

Come sempre, si arriva di notte

Al mattino del Venerdì, si parte verso Vigo di Fassa; da lì si attacca il passo Costalunga...

La ciclabile da Cavalese a Vigo

Ponticino sul fiume Avisio

Marmot sul Costalunge

Il Passo Costalunga

Dopo il passo di Costalunga si scende verso quello di Lavazè, passando per il Lago di
Carezza...uno spettacolo: dolci ascese, niente traffico, panorami (e discese) da urlo.

Lago di Carezza

Marmot sul Lavazè

Lo Zio sul Gpm del Lavazè

Si scende dal Lavazè poi, attraverso il passo Pramadiccio, si risale verso l'Alpe di Pampeago,
dove aspetteremo il Giro...

Il celeberrimo passo Pramadiccio

Lo Zio sull'Alpe di Pampeago taglia lo striscione dell'ultimo km

E per aspettare il Giro? Ci vorrebbe un posto comodo, vicino alla vetta, dove potersi sedere  e
rifocillare magari vedendo la tappa in tv e nutrendosi fino all'arrio dei corridori; naturalmente
col sole e il caldo. Fatto.

Lo Zio e Widmer alla prima birra di recupero

Lo Zio e Widmer dopo "qualche" birra di recupero

Ed ecco il Giro...che spettacolo!

                        Clicca qui sotto su "leggi tutto" per vedere il resto dell'articolo!

Dopo una giornata di emozioni riposo e recupero nutrizionale la fanno da padroni...
domani c'è il Manghen da scalare: 17 km di salita fino ai 2050 della vetta.

Alla base del Manghen

Si sale

Il Manghen è bellissimo: tutto in mezzo alla foresta fino a 2-3 km dalla vetta...dove tutto si apre.

I drittoni del Manghen

Gli alberi finiscono

Gli ultimi tornanti

Fin sopra le nuvole

Zio e Marmot all'ultimo km

E finalmente il passo!

...ed il rifugio!

Generi di conforto

Dopo il Manghen c'è da vedere la tappa dello Stelvio al Giro...ci procuriamo qualcosa da sbocconcellare...

Zaino da trasferta

E poi una passeggiata a Carano, per conciliare l'appetito (ma ce n'era bisogno?).

Il bellissimo cimiterino di Carano

Nani...grassi?

Un po' di relax prima di cena

Ed a cena...stinco e polenta...la cena del ciclista!

Domenica è giorno di partenza, ma Widmer ed il Pres decidono, con l'assistenza in Quagliabus
 di Zio e Marmot,  di fare un'ultima capatina sul Pordoi...tanto per gradire!

Il Pordoi

Il passo

SI riprende il Quagliabus, un ultimo recupero nutrizionale e poi si torna a casa...con già in testa
l'idea del prossimo volo e la voglia di rivivere un'altra avventura di bici, luci e colori.

Lungo volo alle Quaglie Reali!                                                    


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Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo.

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