Buon Natale, buon Natale adorata
Quaglia Reale!
E se non sei una Quaglia reale…Buon
Natale uguale!
Già e se invece sei una Quaglia
Reale? Cosa significa far parte di una squadra che non corre per vincere, non
corre per partecipare, anzi non corre proprio...e che già dal nome
risulta differente? Una squadra che ha quasi più cuochi che ciclisti, che pensa
più ai ristori che ai traguardi, cui interessa più il viaggio della meta e che
presto avrà più moto che bici, che squadra è? La risposta è nella domanda:
questa non è una squadra, è un gruppo, non è composta da compagni di squadra ma
da amici e infatti è una squadra a cui non ti puoi iscrivere, è una squadra
dalla quale devi essere adottato; non per snobismo o autarchia, ma perché
l’amicizia è una qualità rara, preziosa, ma delicata.
Ricordiamolo amici miei: l’amicizia va
coltivata, va corroborata, va accarezzata, va riempita; non è vero che il vero
amico si vede nel momento del bisogno…e se uno non ha mai bisogno? Un vero
amico si vede sempre, in tanti piccoli atteggiamenti, piccole accortezze;
ricordandosi un giorno importante, rispondendo a un saluto o a un augurio,
esprimendo un pensiero inaspettato, trattenendosi quando non è importante dissentire oppure dissentendo sì, ma…ridendo. Ridere è il sale dell’amicizia:
perché ridere fa bene, far ridere fa star bene; fateci caso: dire la stessa
cosa ridendo e guardando negli occhi, è lontano anni luce dal farlo a labbra imbronciate
e guardando di lato. Le giornate, i viaggi, i momenti in cui ridiamo ci
rimangono dentro e colorano i giorni successivi e anche dopo tanto tempo,
quando ripensiamo a quegli istanti, ridiamo ancora; ma sapete quanto ci fa bene,
quanto fa bene?
E guardate che questo modo di
pensare, per quanto possa apparire raro in un mondo sempre più rabbioso e
frenetico, che non ha più tempo per gli altri ma solo per i piccoli egoismi di
ognuno, non è scomparso, è solamente nascosto; un esempio? Il successo del
nostro inno “Perdere la ruota”; perché una canzone ironica, se volete sciocca,
seppur bellissima, che in fondo esprime le debolezze e il disagio che ogni
tanto tutti viviamo ma lo sdrammatizza e anzi ne esalta l’importanza, ha avuto
un successo mediatico così clamoroso? Perché tutti abbiamo voglia di ridere e di
prenderci in giro, ma non riusciamo più ad ammetterlo; l’autoironia, una delle
più grandi qualità dell’uomo è una grande caratteristica delle Quaglie Reali ed
è una grande, immensa forza.
E noi quella forza, quella
dell’amicizia, della voglia di stare insieme, dello sforzo di dire più sì che
no, la dobbiamo coltivare, la dobbiamo esaltare; perché una forza simile,
capace di portare il nome delle Quaglie Reali persino in diretta nazionale, una
cosa che nessuna delle squadrette che vincono le Granfondo potrà mai
realizzare, deve renderci orgogliosi ma anche attenti e premurosi, pronti a
sostenerla, a ravvivarla, con i nostri pensieri, con la nostra presenza, con la
nostra…bontà.
Sì, le Quaglie Reali sono buone e non
ci dobbiamo vergognare a dirlo, anche se oggi sembra quasi un difetto, tanto
buone da essere anche un po’ anche un centro di recupero sociale e le nostre
più recenti adozioni sono lì a dimostrarlo.
E allora? Che c’entra tutto questo
con gli auguri di Natale? C’entra, c’entra, perché io vi voglio augurare per
l’anno prossimo di trovare amici che si ricordano di voi, che vi dicono un sì
anziché un no, che organizzano qualcosa pensando a voi, ma soprattutto vi voglio
augurare che siate voi a farlo per loro, per coloro a cui volete bene. Farà
bene a loro, ma farà molto più bene a voi. Fate cose belle amici miei e
riempiteci la vita; toglierete posto a quelle brutte che, purtroppo, vengono da
sole.
Buon natale, buon Natale adorata Quaglia
reale!
E se non sei una Quaglia Reale…Buon Natale uguale!
Il presidente
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