Signore e signori, benvenuti al XXVI Trofeo Tagliatella, 

anche oggi siamo tanti e saremmo molti di più se il Trofeo non fosse solo a invito e se la First Lady ed io non limitassimo gli inviti stessi alle persone cui vogliamo bene…o ai loro amici, per i quali chiediamo sempre di garantire…ma garantire cosa?

Garantire…non che siano brave persone o di una certa estrazione sociale, men che meno ricche oppure povere e nemmeno furbe o intelligenti…figuratevi…noi Quaglie, oggi lo vedrete ancora una volta, siamo tutti scemi! E non è certamente una scelta di snobismo o simili. La questione è differente: è che noi desideriamo dedicare questo giorno alle persone adatte, quelle che sorridono senza fatica, che ridono a cuor leggero, che sanno bene che un giorno fra amici è prezioso, che si lasciano  andare al gioco come bambini, che non hanno retropensieri e che, quando ne vale la pena, sanno non dire un no o riescono a trattenere una critica; forse la sintesi di tutto questo è in un aggettivo che oggi abbiamo quasi paura ad usare perché sempre più spesso viene tradotto in...sciocco: l’aggettivo è « buono », nel senso più ampio del termine.
Voi siete qui perché in fondo siete…buoni. E se siete buoni perdonerete gli strafalcioni, gli errori, le sciocchezze che le Quaglie Reali anche quest’anno vi hanno voluto regalare, solo per farvi stare bene qualche momento; e mi sembra che di momenti del genere ci sia un gran bisogno. Anzi, forse, se ci fossero più Trofei Tagliatella, le cose andrebbero meglio. Ricordate sempre: ridere è una cosa seria.

Lungo volo a tutti